Vivere tra i Ruderi-3 – Soledarieta Volute
Il mio soggiorno nel mio paese nativo di Collarmele negli
Abruzzi inizio il giorno della festa della Mercedes. Questa festa e
particolarmente legata al mio passato datosi che mio padre era membro della
fraternita. In una giornata di sole la processione sfilo in un percorso simile
a quello che ricordavo da bambino, passando di fronte alla mia casa nativa.
Molti paesani partecipavano alla processione ed altri, forse non-credenti, affollavano
la strada ora denominata SS5, alcuni seduti di fronte ai caffe.
L’ultimo giorno invece cera un’altra processione, questa triste, del funerale di un paesano morto dal cancro. Di nuovo la popolazione affollo
la piazza centrale in rispetto del defunto. Per me e stata un’esperienza
emozionante anche se non conoscevo piu i membri della famiglia. Mi e piaciuto che
la maggior parte del paese era li per l’ultimo saluto, ma anche perche mi
dimonstrava che dopotutto anche quando ci sono differenze di opinioni si puo
condividere un’umanita soledaria per i nostri vicini. Ho seguito la folla entro
il cimitero, e qui uno per uno sfilando di fronte alla famiglia del defunto per
offrire una stretta di mano e scambi di abbracci, un messaggio di fratellanza.
Per noi emigrati tutto questo non accade, certo c’e la famiglia e amici, ma il
silenzio del posto e il suono delle campane non avvengono. Non siamo seppelliti
vicino a generazioni dei nostri antenati ma disseminati in cimiteri stranieri
con nomi ben diversi dal nostro. Alla morte di mio padre nel 1996 questo mi era
presente, percio ho scritto questa poesia dedicata a lui. La prima riga l’ho
rubata da Cesare Pavese:
Verra la morte e avra i tuoi occhi
dipinti di orizzonti verdi dei pascoli Marsicani
pettinati da leste tramontane
di colline ondose che coronano il Fucino
il silenzio nebbioso e di albe accese
di sentieri che conducono
a vigneti di memorie
Verra la morte e avra i tuopi occhi
d’emigrante spenti in una terra non nativa
ma fatta propria con sudore
di goie e dolori
Verra la morte e avra i tuoi occhi
fieri di primavere
Queste esperienze di un rapporto legato alla propria terra mi
fanno pensare che forse e possibile che un buon futuro si possa avere in questi
piccoli centri. Avevo visitato molti paesi durante il soggiorno, alcuni in declino
ed altri in bene stato, e ho pensato che la maggior parte dei piani regolatori
nel Nord America professano proprio questo tipo di vita. Il movimento ‘New
Urbanism’ infatti propone di creare comunita compatte con molti spazi verdi e
agricoltura sul posto. Questa visione, difficile da realizzare negli USA, gia
esiste in Abruzzo. Certo c’e molto da migliorare e non voglio semplificare i grandi
problemi di lavoro e benessere. Ma, nonostante tutto, una base esiste per creare
un futuro migliore. Il grande ostacolo come nel resto del mondo e il credere a
un’economia falsificata e in un modo di vita basato sullo sfruttamento del
prossimo e del pianeta. Il fatto che questo sistema fantoccio sta crollando in
tutte le parti del mondo deve essere interpretato come un messaggio positivo di
cambiamento. Le oligarchie di corporazioni e banche stanno facendo del tutto
per confondere i popoli su quello che in realta sta accadendo, infatti stanno
per riedificare lo stesso sistema che ci ha portato a questo stato malato. Eventualmente
anche queste bugie verranno a galla.
Oggi in questi piccoli centri si puo effettuare un cambiamento
che rispetta i diritti di ogni creatura vivente. Si puo creare un sistema
monetario piu umano. Le nuove techniche di communicazioni fan si che possiamo
in maggior parte lavorare in modo decentralizzato; non servono piu i grandi
uffici e nemmeno le grandi metropoli. La grande discussione in questo momento e
come sfidare i problemi che verranno causato da una popolazione mondiale in
grande crescita e il previsto stato di megalopoli troppo grandi da sostenere.
Per molte generaioni c’e stato predicato l’importanza di una continua crescita economica;
un’impresa destinata a fallire perche viviamo su un pianeta con risorse limitate.
La cultura del potere e riuscita fino ad oggi a predicare quest’atteggiamento
alle spese di popoli piu deboli. La distruzzione ecologica su tutti i fronti portera
questo atteggiamento bellicoso ad una fine non soddisfaciente per l’umanita. Le
condizioni non favorevoli per sostenere il consumerismo di oggi sono invece
condizioni positive per effettuare un progresso verso piu uguallianza e
benessere. Il fatto che l’Italia e uno dei paesi dove non c’e una grande
crescita di popolazione e positivo dal punto di vista ecologico. La meta e di
arrivare a un’equilibrio zero dove il pianeta e capace di sostenere la notra
popolazione umana ma anche tutte le altre specie incluso i varianti ecosistemi.
Certo tutto questo richiede la morte del presente sistema capitalistico che
dovrebbe essere rimpiazzato con uno piu democratico.
Possiamo codurre un’esperimento, durante il mio soggiorno ho
saputo che ci sono dei paesi in vendita come e successo a Santo Stefano di
Sessiano. Pero invece di convertire il paese ad una destinazione turistica si
puo invece creare un’area di sostenimento totale, cioe ecologico, economico e
salutario. Avevo gia mensionato una possibile collaborazione con centri studi e
ricerche di varie universita in un mio messaggio su facebook. I nuovi sistemi
di produzione di energie alternative possono essere incorporati nel restauro architettonico,
iniziare una produzione agricola organica e in bilancio ecologico del posto.
Investire il capitale generato nel territorio e non in schemi internazionali
dove il profitto resta nelle mani di sconosciuti agenti il cui solo scopo e di
creare profitto per pochi alle spese di molti. Pensare ed agire per prima per
il benessere del proprio ambiente e non in retoriche politiche degli
usurpatori. Cioe una vita basata su veri valori non in mensonnie create da un
mercato ombra che mette piu valore su uno schermo gigante televisivo che su una
vita di un fanciullo. Ma per avere risulati positivi bisogna agire in modo espresso
in quelle due occasioni di fratellanza descritte all’inizio di questo articolo.